Degenerazione maculare: l’importanza della diagnosi precoce
La degenerazione maculare è una patologia che interessa circa il 20% della popolazione con più di 60 anni, con una certa prevalenza nelle donne. Diagnosticarla precocemente vuol dire poter attuare un trattamento terapeutico tempestivo in grado di rallentare la progressione della malattia.
La retina è la membrana più interna tra quelle che costituiscono la parete del bulbo oculare. Questa riceve lo stimolo luminoso dall’esterno e lo trasmette, attraverso le vie ottiche, al cervello.
La degenerazione maculare colpisce proprio la parte più importante della retina: la macula. Si tratta di una zona ricca di fotorecettori, fondamentale per la visione centrale. Difatti, questa ci consente di avere un’acuità visiva elevata, cioè una visione chiara, distinta e particolareggiata degli oggetti, grazie a cui possiamo svolgere attività quotidiane, quali: leggere, scrivere, riconoscere i volti, percepire i colori, guidare etc.
Questa patologia viene comunemente chiamata degenerazione maculare senile, poiché in genere è legata all’invecchiamento della retina e dei tessuti adiacenti.
Ne esistono due diverse forme:
- Forma secca (non essudativa). Rappresenta il 90% delle degenerazioni maculari senili ed è dovuta alla lenta e progressiva perdita (atrofia) delle cellule retiniche, che causa una riduzione dell’acuità visiva
- Forma umida (essudativa). È la meno frequente, ma anche la più grave. Al di sotto della macula possono formarsi dei neovasi che hanno delle pareti piuttosto fragili. Questi possono rompersi e dar luogo a perdite di siero e sangue che finiscono col danneggiare la macula. Le emorragie retiniche alterano il tessuto circostante, provocando la formazione di una cicatrice, responsabile della perdita della visione centrale
Sintomi
La degenerazione maculare senile può in un primo momento essere asintomatica, in particolare se coinvolge un solo occhio. Tuttavia, i sintomi che possono manifestarsi sono:
- Metamorfopsia. La visione degli oggetti risulta alterata e distorta. Un esempio è la distorsione delle linee dritte
- Riduzione graduale e progressiva della visione centrale, che implica la percezione non nitida degli oggetti e dei colori. Questo crea problemi al momento di svolgere tutte quelle attività che necessitano della visione da vicino
- Macchie grigie nel campo visivo
- Scotoma. È il sintomo più grave, caratterizzato da un’area di visione ridotta o assente all’interno del campo visivo
Diagnosi
Nella forma secca di maculopatia la sua evoluzione è molto lenta. Al contrario, nella forma umida è più rapida. In entrambi i casi è fondamentale diagnosticare la malattia precocemente in modo da rallentare la sua progressione e minimizzare al massimo i possibili danni visivi. La diagnosi viene stabilita mediante l’esame biomicroscopico del fondo oculare e lo studio strumentale della regione maculare mediante:
- Fluorangiografia retinica
- Angiografia con verde di indocianina
- Tomografia a coerenza ottica
- Griglia di Amsler. Si tratta di un test molto semplice, che permette di individuare la degenerazione maculare ad uno stadio precoce
Prevenzione
Per poter prevenire la maculopatia degenerativa è necessario controllare quei fattori che possono aumentarne il rischio d’insorgenza (ipertensione sistemica e fumo), e adottare una corretta alimentazione che comprenda frutta, verdura e pesce. Difatti, l’assunzione di luteina, Omega-3, vitamina A ed E risultano assai utili per proteggere i tessuti retinici, mentre l’estratto di ginkgo biloba è in grado di migliorarne l’emodinamica.
Inoltre, come abbiamo già detto è molto importante sottoporsi a visite e controlli periodici e regolari a partire dai 50-55 anni. L’età scende a 40 nel caso in cui in famiglia vi siano casi di maculopatie degenerative.
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