Abuso tecnologico: in aumento l’insorgenza dell’Occhio secco
Abuso tecnologico e Occhio secco: dedichiamo uno spazio del nostro blog all’impatto che l’utilizzo prolungato delle nuove tecnologie digitali può avere sulla salute dei nostri occhi.
Dispositivi come computer, tablet e smartphone sono ormai diventati degli strumenti indispensabili che ci accompagnano quotidianamente. Sono parte integrante delle nostre attività non solo in ambito lavorativo ma anche nel tempo libero.
La tecnologia digitale coinvolge, difatti, numerosi campi e professioni. Oggi scrittori e giornalisti non utilizzano più la macchina da scrivere; i medici compilano cartelle digitali ed effettuano esami ed interventi servendosi di queste nuove tecnologie; gli studenti fanno ricerche al computer anziché consultare libri ed enciclopedie; sempre più spesso si preferiscono tablet e smartphone per leggere, guardare film, ascoltare musica, informarsi, parlare con altre persone, fare acquisti etc.
Tuttavia, se da un lato i device hanno apportato notevoli benefici e miglioramenti sia nella nostra vita lavorativa che in quella personale, dall’altro il loro utilizzo prolungato ed eccessivo rappresenta ad oggi una delle cause principali associate alla Sindrome dell’occhio secco.
Abuso tecnologico e Occhio secco
Nonostante le persone continuino a sottovalutare tale problematica, recenti studi scientifici hanno evidenziato come vi sia un aumento dell’incidenza della disfunzione del film lacrimale e che le persone coinvolte non siano solo anziani e donne in menopausa.
Accanto a fattori ambientali come smog e fumo , ci sarebbero proprio le troppe ore passate al pc durante una normale giornata di lavoro, le quali si sommano a quelle in cui si utilizza ad esempio lo smartphone. Si stima, difatti, che in media trascorriamo più di 5 ore al cellulare e che controlliamo le notifiche in arrivo almeno 85 volte al giorno.
Ovviamente l’impatto negativo sulla salute dei nostri occhi non dipende dai dispositivi in sé, bensì da un abuso tecnologico che ne facciamo, assai lontano dall’utilizzo corretto e responsabile necessario.
In questo caso sullo sviluppo della sindrome disidratativa influiscono:
- Tempo eccessivo, ossia le ore totali durante le quali i nostri occhi guardano uno schermo
- Distanza ravvicinata. Qualsiasi dispositivo dovrebbe essere mantenuto ad almeno 30 cm dal viso
- Minor ammiccamento palpebrale. Normalmente ammicchiamo 15 volte al minuto. Al contrario, quando siamo concentrati davanti a un monitor si verifica una riduzione della frequenza del battito delle palpebre che può dimezzarsi. Il fatto che l’occhio rimanga aperto molto a lungo favorisce l’evaporazione della lacrima; tale condizione impedisce all’occhio di lubrificarsi adeguatamente
- Riposo. Se si lavora al pc, almeno ogni ora bisognerebbe fare delle brevi pause, guardando in lontananza (ad esempio fuori dalla finestra) e ricordando di ammiccare
Come abbiamo visto in un articolo precedente è importante non sottovalutare la secchezza oculare ed effettuare una diagnosi corretta. Solo in questo modo possiamo evitare le conseguenze o limitare le possibili alterazioni corneali che possono compromettere la vista e la nostra qualità di vita.
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