Sindrome dell’occhio secco: l’importanza di una diagnosi corretta
La Sindrome dell’occhio secco rappresenta una delle patologie oculari più frequenti e spesso erroneamente sottovalutate. Al contrario, necessita di una diagnosi corretta ed accurata, l’unica in grado di evitare o limitare le possibili alterazioni corneali associate ad essa.
Si stima che nel mondo siano oltre 350 milioni le persone che soffrono della Sindrome da disfunzione del film lacrimale (o da occhio secco). Come abbiamo visto in un articolo precedente, bruciore oculare, sensazione di corpo estraneo, iperlacrimazione, fotofobia e difficoltà ad aprire gli occhi al risveglio sono solo alcuni dei sintomi che possono accompagnare una problematica, che l’OMS ha definito “una delle patologie più ignorate e sottovalutate dell’era moderna”.
Eppure l’impatto sulla qualità di vita di chi ne soffre è notevole. La Sindrome dell’occhio secco può pian piano finire col limitare sempre più le normali attività quotidiane (come leggere, guardare la tv, guidare etc.), rendendo difficile concentrarsi sul lavoro quanto nello studio. A seconda dello stadio della malattia può provocare anche danni importanti alla superficie oculare e in particolare alla cornea, che subisce quelli maggiori:
- Edema/infiammazione
- Abrasioni corneali
- Ulcerazioni, aree distrofiche, degenerazioni
Sindrome dell’occhio secco: l’indagine diagnostica
Spesso un occhio secco può essere confuso con una congiuntivite, problematica questa che ha origini e trattamenti completamente diversi. Inoltre, i molti casi di auto-diagnosi e auto-terapia mettono in luce quanto chi ne soffre sia davvero poco informato circa l’elevato rischio di cronicizzazione di una malattia potenzialmente in grado di danneggiare la cornea e, quindi, la vista. Al contrario, è essenziale effettuare una diagnosi corretta, in modo da poter stabilire la terapia personalizzata più appropriata e limitare sia le conseguenze che i possibili danni oculari.
L’approccio diagnostico, che comprende l’anamnesi approfondita del paziente ed esami all’avanguardia, permette di identificare la Sindrome fin dai primi stadi. In questo modo è possibile trattarla adeguatamente e curarla in tempo.
AKtiVision dispone di tutti gli strumenti innovativi che consentono di diagnosticare qualsiasi alterazione del film lacrimale in maniera precisa e accurata. Vediamo in dettaglio l’indagine diagnostica:
- Questionario anamnestico OSDI (Ocular Surface Disease Index – Indice della Patologia della Superficie Oculare). È molto importante per valutare la sintomatologia soggettiva riferita dal paziente
- Osservazione lampada a fessura. La biomicroscopia con lampada a fessura è fondamentale per evidenziare i segni clinici di un occhio che presenta alterazioni della superficie oculare.
Durante l’esame è possibile:
– Classificare il rossore del bulbo
– Osservare la rima palpebrale
– Evidenziare la presenza di eventuali alterazioni corneali - Schirmer Test. Misura le secrezioni lacrimali basali e riflesse e serve, quindi, a determinare la quantità della parte acquosa del film lacrimale
- NIBUT (Non-Invasive Break-up Time). È essenziale per valutare soprattutto la qualità del film lacrimale attraverso la misurazione del tempo di rottura di quest’ultimo
- Diagramma delle Ghiandole di Meibomio – Meibografia. Consente di studiare le ghiandole di Meibomio, la cui funzione è quella di produrre la parte oleosa della lacrima, importante per evitare che la componente acquosa del film lacrimale evapori. L’esame permette, quindi, di:
– apprezzare i dotti di queste ghiandole
– evidenziare eventuali zone distrofiche o la presenza di atrofie dei dotti stessi
– misurare qualità e quantità di sebo prodotto - Test dell’osmolarità. Dato che questa patologia è correlata ad un aumento dell’osmolarità della lacrima, il test è molto utile per misurare il grado di concentrazione dei costituenti extra acquosi (soluti)
- Test dell’infiammazione. Si esegue su un piccolo campione di lacrime prelevato dal fornice inferiore congiuntivale abbassando delicatamente la palpebra inferiore. Il test può dare esito negativo (occhio sano) o positivo (Sindrome dell’occhio secco e malattie della superficie oculare) sulla base della quantità di un enzima proteolitico (la metalloproteinasi-9) nelle lacrime. Si tratta di un marcatore specifico di infiammazione, la cui presenza è sempre correlata con un occhio secco
AKtiVision dispone di strumenti altamente tecnologici per la diagnosi della Sindrome dell’occhio secco. Il tuo oculista di fiducia può venire in prima persona ad eseguire gli esami ed i trattamenti di cui hai bisogno.
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