Occlusioni venose retiniche: fattori di rischio e prevenzione
Le occlusioni venose retiniche rappresentano la seconda patologia vascolare a carico della retina dopo la retinopatia diabetica. È bene conoscere quali sono i fattori che possono aumentare il rischio di andare incontro a questa condizione, e come poterla prevenire.
Quando per diverse ragioni si verifica l’ostruzione parziale o totale delle vene retiniche, si parla di occlusione venosa (o trombosi). L’arresto o il rallentamento del flusso ematico fa sì che la retina, non più ossigenata, non riceva nutrimento; questo può portare ad un’ischemia e persino all’infarto della porzione più interna della retina stessa. C’è da dire che più piccolo e periferico è il vaso coinvolto, minore è la zona retinica sofferente; al contrario, più grande e centrale è il vaso interessato, più gravi possono essere le conseguenze.
In genere, le occlusioni venose retiniche vengono distinte in:
- Occlusioni di branca (OBV), quando coinvolgono solamente dei rami venosi della retina. L’ostruzione è provocata da un trombo che si verifica nelle zone in cui le arterie e le vene si incrociano
- Occlusioni della vena centrale della retina (OVCR), quando interessano tutta la vena centrale retinica
Ne esistono, inoltre, due principali forme, quali:
- Forme essudative (edematose). Rappresentano circa il 60%; l’occlusione inizia in maniera relativamente lenta, per poi completarsi nell’arco di 2-10 giorni. Vene e capillari retinici si dilatano, dando luogo ad emorragie ed edema
- Forme ischemiche. Sono il 15%; in questo caso l’incipit è brusco e veloce. L’ischemia associata alla patologia vascolare può causare la formazione di membrane neovascolari, che possono provocare emorragie vitreali di una certa gravità. Questo tipo di occlusione può anche portare ad una grave forma di glaucoma (glaucoma neovascolare)
Fattori di rischio delle occlusioni venose retiniche
Non sempre è possibile ricondurre l’evento occlusivo ad una causa nota. Tuttavia, vi sono diversi fattori che possono favorire la patologia vascolare retinica. Ovviamente quanto più fattori di rischio coesistono, tanto più alta è la probabilità che questa si verifichi. Vediamo in dettaglio:
- Età superiore a 50 anni
- Ipertensione arteriosa
- Ipercolesterolemia
- Diabete mellito
- Tabagismo
- Malattie autoimmuni e patologie ematologiche
- Familiarità
Sintomi
Generalmente le occlusioni venose retiniche non sono associate a dolore e si verificano ad un solo occhio. Il calo del visus legato alla patologia varia a seconda dell’area retinica coinvolta.
Nel caso di occlusione venosa centrale, si ha una perdita o diminuzione della visione, improvvisa ed anche piuttosto severa. In caso di occlusione venosa di branca, il calo visivo non interessa tutta la visione, bensì la zona retinica in cui questa è localizzata. Ad esempio, se ad essere coinvolta è l’area della macula (ossia la parte centrale della retina), si avrà la perdita della visione centrale.
Diagnosi
Per poter diagnosticare le occlusioni venose retiniche è necessario sottoporsi ad una visita oftalmologica completa che comprenda:
- Acuità visiva
- Campimetria
- Esame del fondo oculare
- Fluorangiografia, che consente di poter evidenziare in maniera precisa il vaso occluso e di individuare un’eventuale ischemia retinica
- Tomografia a Coerenza Ottica. Nel caso sia interessata la zona maculare, è consigliabile eseguire l’OCT che, senza l’utilizzo di mezzo di contrasto, permette di seguire il liquido maculare (edema) in funzione delle terapie instaurate
- Retinografia
Prevenzione
Come abbiamo detto le occlusioni venose retiniche rappresentano una patologia vascolare. Per questa ragione è possibile prevenirle attuando alcune misure preventive:
- Tenere sotto controllo la pressione arteriosa
- Controllare i valori di colesterolo e glicemia
- Non fumare
- Mantenere il peso nella norma
- Evitare la sedentarietà e praticare un’attività fisica moderata ma regolare
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